Le paure del mare
Nel
nulla piu’ nulla, nel silenzio piu’ silenzioso, nell’ alba piu’ rossa nel
cielo piu’ tenebroso quanto il numero delle stelle quanto le onde sulla mia
pelle quelle volte in cui piove e sento il mar pulsar nelle vene ed il sentiero
del cielo e le parole che le onde sembrano comunicare al mio buio sincero dell’
anima di fuoco rossa come la prima luce della sera. Apri gli occhi nella notte.
Guarda, scopri viaggia e spera il rumore notturno delle rocce che come bocche di
giaguaro aprono le fauci verso il mare, l’ attesa per la pioggia che con la sua
gioia portera’ lontano. I colori verde erba dei tuoi occhi e le tue parole che
splendevano di rumore mi portano con la mente sul mare, il mento sul bagn’
asciuga le scarpe sui gradini della spiaggia e le mani sudate a creare parole
di memoria e sentimento. Poi sospiro ogni attimo che come le rugose crepe del
legno marino sembra solcare nel tempo l’ ispirazione eterna del ricordo della
Mia Musa universale. Raccordo tra spazio e tempo, unico bacio tra Sole e luna e
poi tuoni inesistenti ripensamenti nel vuoto fragili pensieri come mosche sopra questo mondo tondo. Orizzonte che
spazia il confine dell’ animo mio e la mente fissa sull’ inchiostro ed il
timore di Dio: ancora onde, orme, orme e onde, un bagliore di un tramonto sugli
scogli del mio futuro. La scogliera piu’ a sinistra racconta di piu’ perche’
riscaldata dal calore serale del sole che tramonta, le onde rompendosi fan
pensare alla temibile immensita’ della vita e le raffiche marine creano dipinti
surrealisti e giochi naturali di specchi che poco hanno di artificiale.
L’ odore di alga ti riporta al presente e
lo spegnersi Del sole alla rinascita lunare.
Molte sono
Le paure del mare.
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