Sunday 11 October 2015

Sogno di un Ploto

L'uno si rompe al mio grido e
la Mia faccia diventa in carbone
Le stelle parlano di te mentre io cerco
Il secondo per fuggire sul ploto.
Questo mondo e' diverso, l'acqua si estende su una superficie sferica
ed i miei occhi sono diventati la piattaforma di lancio
di questo lunghissimo viaggio, il mondo piccolo
sembra raggiungibile e allora esalto tutti a partire.
Un altro alieno mi ha regalato l' intelletto.
Il tempo e' un granello di sabbia
lo spazio e' il motore di questo scontro
le vite danno i segni e i segnali di fiori di rame
non siamo piu' qui.
Ho sentito lo sforzo di una tempesta di sabbia
tramutare la mia mente in una cellula da viaggio
che prova le conseguenze delle tue creazioni
e ho sentito come la morte mi ha protetto da malvagie emozioni
non come un fiore ma come un fardello
vedevo gli sputi e i baci sul mio corpo di cadavere bianco marmo
e continuo,
le rose e i tulipani, le lacrime e le fiamme che
hanno trasformato me tutto poi luce ora vedo
mi trovo un altro sono in un altro spazio!
Un altro luogo, nuove molecole e ancora di nuovo
dormiente tra le lenzuola, hi
ancora vedo!
Ora vi racconto.
La visione era il tutto
ma quando mischiata alla realta' la vita divenne un giocattolo
passando da un arco temporale all' altro
ho visto il mio funerale e le mie nozze
viaggiando come una pallottola di cenere.
lo spazio ancora mi spaventa
Ma la colpa che il mio corpo assume
e' quella di dover giocare con gli atomi dell' universo
non voglio essere il provocatore dell' apocalisse
gli atomi si muovono tra le mie mani
e tutto sembra immortale
il potere e' una foglia morta sgranellata dal vento
non ha piu' senso
e la mente ha piu' ragione.
ho superato i livelli della morte
arrivato al livello cento
sono tornato indietro
ho rivisto il sole e sono tornato sulla terra
il caldo aveva vinto su tutto
io ero il nulla.
speriamo in questo viaggio
fuori si riesce ancora a vedere
e poi io ho gia' visto le comete scendere dal cielo.
Luci rosse.
Ma qual'e'.
Ora.
E' vero.
Ho perso il controllo sulla materia e
sembro io la foglia smaterializzata
i ricordi sono laggiu', di viaggi e alberi
di miracoli e di leggende di un bosco sacrilego
la stirpe di Elia ha vinto questo lo sanno in molti
e i figli continuano a sparare.
Ma infatti, io il viaggio lo vedo e lo vivo
il mondo nuovo e' quasi vicino
solo che noi, ammalati, viviamo difficilmente questa avventura
io mi muovo da fermo
abbiamo tutti una scelta
non credete troppo pero'
it' s like this.
Non sogno, la realta' cruda e' l' immagine di diverse divinita'.
Io ero solo un piccolo uomo accovacciato
gambe incrociate dal ricordo del maestro zen
meditando sulla vita e sulla sopravvivenza e cercando
di salvare chiunque fosse in situazione di emergente pericolo
e subito ecco che il mio corpo si immobilizza, e lo sguardo
proteso verso l' alto all' osservanza di chi se non la mia stessa immagine
o forse era solo biondo alto, il creatore unico dalle gambe lunghe
milioni e milioni, miliardi e miliardi di chilometri non poggiato
su di un piedistallo o qualcos' altro, ma semplicemente
vegliardo e alzato in piedi, le braccia rivolte verso le sfere celesti
gli occhi verso il vuoto nero della galassia
operante o no egli mi teneva sulla punta del suo piede,
che dire, io ero solo minuscolo rispetto alla sua stazza
una particella sull' unghia.
Piu' che descrivervelo non posso fare altro.
L' aria e' sempre meno densa.