Saturday, 21 September 2013

come un' estate


Come un’ estate
Il pensiero di una notte selvaggia
Le tue vesti
Ondeggianti come il vento,
Lento

Il cammino di una conchiglia
       Sul bagnasciuga
       Il profumo del sale mischiato

   E il ricordo di te
Ora sdraiato ripenso, mi pento
      Delle azzurre ore passate
A contemplare l’ infinito

    Mi si asciugarono gli occhi
Rivedendo l’ acqua
Ripescando piccole cose setacciate
Dalla sabbia e dalle tue infradito

Di smeraldo e di giada sua figlia
    Colorati di immensita’, una spiga
      Richiami il mio talento

Te ne regalai il riflesso
  Limpido come lo sguardo che viaggia
    E solo i coraggiosi come me trafiggesti
       Con il tuo prodigioso canto.

tempo ii


Tempo

Una strada percorsa
Senza limite di velocita’
Un domani senza ombra
Ieri ed oggi il tempo e’ solo a meta’

Ora e’ giorno
Ma io sento
Mille stelle, ovunque compiono
Questo scintillante movimento
Mille passi cosmico-stellari:
La risposta al quesito eterno

E se in tutto questo
Io non mi scontrassi
Con la paura che il mattino
Sia gia’ finito?

Smetterei di pensare
Alla velocita’ delle maree
Al miracolo temporale
All’ effetto che il sole ha
Sull’ amore

Viaggerei come su di un aereo
Senza ali e senza motore
Sognerei un mondo
Senza grandi pretese divine

Dove donne e aironi
Camminano lentamente
E da sole viaggiano
Come la sabbia
Sul letto del mare

Il tempo e’ un fiore rosa
Un regalo sempiterno
Per I morti
Un passe-partout per I nomadi
Gioiello di imperatori
Puttana di guerre e scontri

Un cielo senza inchiostro
Un paradiso senza Dio
Una foresta accesa
Da lanterne eterne
Una mandria di bisonti
Senza capogruppo

E’  lo stormo di tuoni
Che irrompono
Figli del fato
Nel presente e nel passato

Una creatura di carne e fuoco
Cullata nello spazio
Figlia di Gaia e Urano

E’ la rete di ferro
Usata dale mani di seta
Dei pescatori d’ oceano

Il tempo e’ padre
Vincitore delle bische
Il tempo e’ madre
Caldo e sporco fantasma
Nelle tresche

Il tempo e’ lo sposo
Un fiore viola e giallo
L’ anello spaziale che ci unisce
Nel solstizio di inverno.

i passanti del cavalcavia


I passanti del cavalcavia

Una stanca e lugubre danza
Accompagna e fa da luce
Ai passanti del cavalcavia
In fila come macchine
Indiani presi da forte isteria
I passanti camminano
creandosi varchi nell’ aria
rossa e fulgida
che copre il loro movimenti
Lenti e languidi.
Arrivati
si fermano e come il resto
sembrano lampioni stanchi
pilastri arrugginiti
di un triste contesto
creano branchi umani. 

il mare


Il mare

Sole e ghiaccio
Fresco e’ il mare
Nudo e soffice
La sua spuma boreale
Come nidi di uccelli
Ricci e granchi riposano su rocce
Di antichi tempi
E celesti movimenti
E se il gabbiano cerca il vortice
Per cacciare i pesci
L’ uomo trova il motivo
Per amare il mare.

Mille alghe Verdi
Di donna seppia son capelli
Cento raggi gialli
Nello specchio celeste
Dan luogo a miraggi.

Se dei discorsi hai
Il verbo e la parola
Sono la barca dei pensieri
Onde e spruzzi per il mare
Fan del tempo e dello spazio
I gesti piu’ sinceri.

ponte di favazzina


Ponte di Favazzina

Nuotando e volando
Ombre che creano lacrime
D’ amore e di rancore.
Intanto
Poche ombre mi regalano
Cinema in HD.
Strada all’ ingiu’
Illumina come il di’
Questo perche’ sento
Onde e vibrazioni magnetiche
Suoni cristallini a rilento
Calore e aria nelle maniche
E anche culle immaginarie
Che mi trasportano
Nelle fantasticherie piu’ varie.
Ovviamente l’ ombra del buio
ha dato l’ anello della finta
castita’ alla luce.